Programma
Il programma centrale del Festival, format evidenziati in arancione, è progettato dagli organizzatori insieme al responsabile scientifico. Il programma partecipato, format in nero, è composto da incontri proposti agli organizzatori dalle case editrici e da altri enti/soggetti che se ne assumono la responsabilità.
Per gli eventi segnalati con è previsto un servizio di traduzione simultanea. Gli eventi segnalati con
sono tradotti nella lingua dei segni (LIS).
Il comitato organizzatore del Festival dell’Economia di Trento si riserva la facoltà di apportare modifiche al programma dopo la stampa della presente pubblicazione. Le informazioni sul programma, i cambiamenti dell’ultima ora, gli spostamenti di luogo in caso di pioggia o altro, gli eventi sospesi o soppressi sono costantemente aggiornati sul sito www.festivaleconomia.it, oppure possono essere richiesti presso il punto informativo aperto nei giorni del Festival, telefonicamente alla Segreteria (tel. +39 0461 260511), o via e-mail all’indirizzo info@festivaleconomia.it.
L’ingresso a tutti gli eventi è libero e gratuito fino ad esaurimento posti. Non è prevista la prenotazione. L’accesso agli eventi in programma al Teatro Sociale, all’Auditorium Santa Chiara e al Cinema Modena avviene con voucher. Questi saranno distribuiti presso le biglietterie a partire da due ore prima dell’inizio di ogni evento.
domenica 03 giugno
Tempo di lavoro, tempo di vita
introduce Alberto Faustini
Viviamo nell'epoca della mobilitazione totale: web e telefonini annullano la distinzione tra il tempo libero e quello dedicato al lavoro. Ogni nostra azione su Internet lascia tracce e genera dati che hanno valore economico, con conseguenze che abbiamo difficoltà a prevedere.
Chi ha paura dell'intelligenza artificiale?
introduce Enrico Franco
Quali sono i lavori maggiormente a rischio di automazione e quali subiranno maggiori cambiamenti in termini di mansioni e competenze richieste? Come si articola il rischio di automazione tra i paesi? Chi sono i lavoratori a maggior rischio? E come evitare che chi perde il lavoro diventi una vittima della tecnologia?